"Innamorarsi è una follia socialmente accettabile" lo afferma nel suo libro CRISTINA ALESSANDRO



di Luciana Rassati

"INNAMORARSI E' UNA FOLLIA SOCIALMENTE ACCETTABILE"  il libro   dell'autrice CRISTINA ALESSANDRO edito da Edizioni della Goccia, sarà presentato a Milano il 1° dicembre nella Libreria Popolare di via Tadino. 


Nella raccolta di racconti brevi l'autrice indaga gli istinti primari che regolano i rapporti di coppia e mettono a nudo fragilità, tormenti, disillusioni, paure e sogni di chi ancora, nonostante tutto, si abbandona al sentimento. Ognuno a modo suo, come può o riesce, perché nessuno è immune dalla fascinazione di una follia socialmente accettabile come l’amore, appunto. La vita è mistificazione, ognuno "addomestica" a proprio consumo la realtà, persuadendosi che ciò che accade è quello che davvero desidera o si merita. Di solito, invece, non è che un abbaglio, un perfido scherzo del destino. Il mondo è solo apparenza, un alternarsi di verità e illusione, come il giorno e la notte.   




                                     INTERVISTA   
     

D.   Il titolo del libro è: Innamorarsi è una follia socialmente accettabile ed è la sua seconda raccolta di racconti brevi pubblicata. Qual è la motivazione che la spinge a scrivere libri di racconti anziché romanzi?

R.  Non mi sentivo ancora pronta ad affrontare un lavoro impegnativo come un romanzo, ma volevo raccontare storie tratte dal quotidiano. 
      Mi piace osservare la vita degli altri, cogliere emozioni. In un’era frenetica come la nostra, forse, la brevità di una  narrazione arriva diretta e invoglia alla lettura.

 D.  Da dove nascono le idee per comporre le storie, i protagonisti  e le ambientazioni?

 R.  Scrivo mossa dalla curiosità. Gli occhi colgono sfumature, dettagli, manie di chi mi circonda. Entrare nella pelle degli altri è quasi come recitare. Un brivido che rende più intensa la vita. Le ambientazioni sono quelle in cui mi destreggio d’abitudine: ritengo si debba parlare di ciò che si conosce.

 D.   I racconti sono dedicati all’introspezione interiore e psicologica che regola i rapporti di coppia, come mai questa scelta?

 R.  Ho voluto puntare su quanto sia difficile, ai giorni nostri, stringere legami   d’amore con una progettualità di coppia. Mi sono soffermata sul timore di   lasciarsi andare per mettersi in gioco senza maschere. L’ansia di fallire o   soffrire, spesso sbiadisce la passione e induce a nascondersi dietro ad alibi   assurdi. Talvolta l’amore da solo non basta. Occorre la volontà di conoscersi,   d’interrogarsi su cosa serva davvero al partner per essere felice. Altrimenti c’è   il rischio di amare a vanvera, di apprezzare delle banali qualità che si   incarnano in chiunque. Ho affrontato questo argomento immedesimandomi   nelle problematiche odierne, come mamma di tre figli.

D.   Qual è il suo punto di vista sull’amore?

R.  Il mio punto di vista sull’amore è mutato negli anni, maturato, divenendo sempre più consapevole. Non ne ho una visione edulcorata da “favola rosa”, ma neppure cinica “da mordi e fuggi”. Mi è necessario. L’unica certezza è che deve essere libero, di quella libertà che solletichi l’amato a voler tornare.

D.   Una riflessione sulla vita?

R.  Ritengo che la vita sia azzardo, un assurdo alternarsi di concomitanze mosse dal caso. Un’intrigante avventura che comunque non mi perderei per nulla al mondo.

D.  Parlando di Cristina Alessandro autrice, quando e come nasce la passione per la scrittura?

R.  Prima di appassionarmi alla scrittura ho subito il fascino dalla lettura. I libri mi hanno regalato viaggi in mondi lontani, sorrisi e lacrime. I migliori amici nel periodo controverso dell’adolescenza. In età adulta sono diventata dapprima talent scout dell’estro letterario delle mie figlie, raccogliendo i post-it sui quali scrivevano i loro versi poetici. In seguito ho dato voce ai miei pensieri prediligendo la prosa. Ho esordito attraverso concorsi letterari dai quali ho tratto qualche soddisfazione personale e pubblicazione in antologie. Nel 2015 è uscita la mia prima raccolta di racconti “Una vita, tante storie” edita da Marco Del Bucchia e adesso con Edizioni della Goccia, questo nuovo libro.

D.  Come è maturata la decisione di scrivere questo libro?

R.  “Innamorarsi è una follia socialmente accettabile” è una raccolta di istantanee il cui filo conduttore è l’amore patito più che goduto. Si parla tanto di questo sentimento perché in fondo rimane, tra tante follie, l’unica alla quale tutti ambiscono, pur senza ammetterlo. Fa perdere la testa se la si asseconda e accoglie. Perché nessuno è immune dalla sua fascinazione.

D. Quali elementi ritiene fondamentali per il raggiungimento di obiettivi significativi nella carriera di un’autrice?

R.  Mi sto accostando al mondo letterario con estrema umiltà, conscia delle difficoltà che affronterò. Si inizia a scrivere per sé, ma poi come è ovvio, si sente il desiderio di condividere i propri pensieri con altri. Credo nell’ autenticità come arma vincente e nella serietà di voler realizzare un prodotto curato. Lo ritengo rispettoso nei confronti del lettore che mi dedica del tempo, il suo bene più prezioso.

D.   Quali tappe del suo percorso personale sono state essenziali per la sua crescita artistica?

R.  Penso che le mie armi vincenti siano state e sono tuttora la passione per lo studio, la tenacia a non mollare mai, l’ambizione di voler migliorare. Confido si possano concretizzare i desideri grazie alla dedizione e tanto impegno.

D.   I racconti pubblicati in questa raccolta cosa significano per Lei e quali messaggi fondamentali vuole trasmettere ai lettori?


R.  Questi racconti sono il frutto di osservazioni e considerazioni che ho elaborato negli ultimi anni. Il messaggio che mi piacerebbe trasmettere, a scapito del pessimismo che pare serpeggiare nel libro, è quello di speranza. Le fragilità, le insicurezze, i condizionamenti, la paura del giudizio altrui sono la zavorra di ognuno di noi.  L’unico modo per sconfiggere l’assurdità di questa vita è viverla, osando, patendo forse, ma giocando un ruolo da protagonista. La fuga dal dolore, le barriere che costruiamo per non farci scalfire preservano sì, ma trattengono. Per me ciò che è immobile rimanda alla fissità della morte, quindi ben venga chi affronta un salto nel buio e si fa audace. Il fato dispettoso riserva impensabili sorprese. 


Note biografiche

La scrittrice Cristina Alessandro
nel tempo libero pratica Kick boxing

     Cristina Alessandro nasce a Milano, città in cui vive e lavora. Dopo la maturità linguistica si realizza nel campo professionale raggiungendo una discreta carriera, grazie alla padronanza di tre lingue straniere. Si sposa molto giovane e dal matrimonio nascono tre figli. Dopo la nascita della secondogenita decide di dedicarsi a tempo pieno alla educazione dei figli, affinando in loro il piacere per le arti e l’amore per la scrittura. Le sue due ragazze, Sofia e Susanna, pubblicano poesie e vincono concorsi letterari, donando a Cristina una grande gratificazione al suo impegno familiare. Sulla scia dei successi familiari, la grande passione per la letteratura da sempre presente in lei, la porta a scrivere un primo racconto breve che, inviato ad un concorso si aggiudica un encomio quale esordio letterario. Si susseguono nel tempo molte soddisfazioni per la partecipazione ad altri concorsi letterari, che vedono premiati i suoi racconti con l’inserimento in diverse antologie. Nel 2015 pubblica il suo primo libro “Una vita, tante storie” edito da Marco Del Bucchia. Successivamente dopo un Master di scrittura creativa, pubblica il suo secondo libro, la raccolta di racconti brevi “Innamorarsi è una follia socialmente accettabile” che presentiamo in questo articolo. 





















  
   
  
  
   
    

    

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